Un altro dato che dimostra quale LIBERTA' c'e' in Italia....
Il
documento che segue lo scrissi a seguito del divieto ricevuto dalla Questura di
Ravenna nel settembre 1990 di esporre un cartello inoffensivo che volevo
esibire per esprimere solidarieta’ a Orlando e dissenso nei riguardi di
Cossiga, e dopo che intervenni in
pubblico al Cinema Roma di Ravenna per spiegare alla presenza dell’on. Orlando,
come sia tutelato in Italia il diritto sancito dall’art. 21 della Costituzione.
Questo
documento lo scrissi perche’ nutrivo timori che mi potesse accadere qualcosa
per quello che dissi in pubblico al Cinema Roma e per aver replicato alle
intimidazioni ricevute dai 2 funzionari della Digos.
Cio’
che mi accadde in Questura a Ravenna lo spiego nella lettera inviata a
Simonetta Martone collaboratrice di Santoro, quando negli anni ’90 conduceva
Samarcanda.http://pcampoli.blogspot.it/2012/10/santoro-complice-con-la-tessera-p2-1816.html
Russi 02-02-93
Il 01-02-93 ho
assistito all'incontro pubblico
con l'onorevole Orlando tenutosi
al cinema Roma alle ore 20:30. Durante il dibattito ho chiesto la
parola in due momenti : nel primo intervento ho reso noto
ad Orlando e agli intervenuti al dibattito
quanto mi accadde nel settembre del 1990 nella Questura di Ravenna, ove mi recai per
avere il permesso
di esibire il cartello
con la scritta Orlando ok durante la visita di Cossiga a Russi. In Questura
nel corridoio della
Digos incontrai Andreani
e Musumeci. Ad entrambi chiesi a chi mi potevo rivolgere per avere un parere sulla possibilita' di esibire il cartello con
la scritta. Andreani appena senti la
mia richiesta scappo' facendomi capire che
era una pretesa
assurda e da
non prendere in
minima considerazione. Di
fronte a questo comportamento per me assurdo ho alzato il tono della voce e per questo
motivo mi si e' avvicinato
Musumeci invitandomi nel suo
ufficio per poterne parlare con calma.
Di fronte la tono pacato e rasserenante di Musumeci ho accettato l'invito.
All'interno dell'ufficio vi
erano altre due
persone che non conoscevo e che non saprei riconoscere. Ho dialogato con Musumeci per circa mezzora
esponendo i motivi che mi spingevano nel
mio gesto. Alla fine del confronto il
Musumeci mi ha consigliato di desistere dal mio
proposito perche' il servizio d'ordine
non me lo avrebbe permesso e il motivo
di questo impedimento era giustificato,a dire del Musumeci, dalla tutela dell'ordine
pubblico.
Infatti un un
gesto come il mio sarebbe stato
considerato una turbativa che in quella situazione poteva innescare la
miccia per possibili disordini.
Il Musumeci
sosteneva infatti che la piazza
sarebbe stata stracolma e che un cartello come il
mio per il
messaggio che conteneva
avrebbe potuto innescare
accese discussioni difficilmente controllabili dal servizio
d'ordine.
Le riprese
di Rai Tre
della Sede Regionale
RAI di Bologna dimostrano la errata supposizione. La piazza Farini era mezza vuota e lungo le
transenne vi erano per lo piu'
ragazzini delle Scuole
Elementari inneggianti il Presidente con la bandierina tricolore per cui
la mia presenza con il cartello non
sarebbe stata certamente una miccia.
Questa sera Musumeci alla presenza
di mio padre
ha avuto il coraggio
di mentire su quello che chiesi quella mattina quando mi recai in Questura.
Questo
suo atteggiamento mi ha
dimostrato quanta malafede esista negli ambienti della Digos di Ravenna. A seguito
di questa mia
arrabbiatura ho anche
ricordato il comportamento di Andreani nel corridoio della Questura il
quale quando senti quello che
volevo fare durante la visita
di Cossiga scappo' via come se fossi un pazzo. Lo stesso Andreani ha tentato ,stasera, di
intimidirmi quando io a voce alta per farmi sentire dalle persone che erano nelle
vicinanze, alla fine del dibattito, ricordavo quanto avvenne in Questura.
Durante il secondo
intervento ho denunciato
la gravita'di 2 vicende
avvenute in Romagna
negli ultimi tempi
: la defenestrazione del dott. De Leonardis, capo della squadra Mobile di Forli'
e l'attrito tra il prefetto
Petrizzi e ambienti della Questura
di Ravenna alla vigilia dei funerali dell'agente di P.S. Daniele Ippolito deceduto il 30-09-92 a
seguito seguito di un incidente stradale.
L'episodio di De Leonadis
l'ho ricordato perche' a distanza di poco piu' di un anno e' gia' stato dimenticato
e la carriera di un funzionario valido e
onesto e' stata stroncata da ambienti collusi del Ministero
degli Interni e subita dalla
opinione pubblica nel silenzio piu'
assoluto.
Nessuno
degli intervenuti al dibattito ha colto la gravita' della dimenticanza
di un simile evento e lo stesso
Orlando non ne ha colto
la gravita' forse perche' non a
conoscenza del fatto in maniera
precisa.
In Romagna la finta lotta alla
mafia e la
vera infiltrazione mafiosa passa anche con queste
dimenticanze e io ho cercato di fare arrivare ad
Orlando e alla gente questo messaggio ma non credo di esservi purtroppo riuscito.
Il
secondo episodio che
riguarda l'attrito tra
il Prefetto Petrizzi
e la Questura l'ho voluto ricordare per fare arrivare un altro messaggio che e' una mia ferma
convinzione: interi pezzi dello Stato sono
in mano a
persone indegne che colludono direttamente
e indirettamente con la mafia
e la delinquenza.
Questa collusione si
manifesta e opera
non solo in
maniera diretta; si puo' aiutare
e colludere con mafia e delinquenza anche in maniera velata e occulta: la
risposta che ho avuto dal vice Prefetto
al mio esposto del 26-08-92 concernente il parcheggio interno al Palazzo di Giustizia
e' la dimostrazione di come si puo' essere dalla parte della
criminalita' e non combatterla.
Tollerare anche piccoli soprusi serve
a creare insensibilita' e sfiducia nella gente comune. Diffusa questa insensibilita' in maniera
capillare anche fatti molto gravi
riescono a passare
senza suscitare ribellione
e ripulsa nella gente onesta.
E'
attraverso l'accettazione quotidiana delle
piccole sopraffazioni e soprusi
dei 'furbi' che
si instaura nella maggioranza la sfiducia nel migliorare e modificare il
marcio che c'e' attorno.
Al momento interrompo perche' sono le ore
1:30 del 02-02-93. Le cose principali che volevo dire le ho scritte e le ho scritte perche'
per quanto ho espresso in pubblico questa sera potrebbe anche accadere qualcosa alla mia integrita'
fisica.
Sono cosciente di cio' che ho fatto e non
mi pento perche' come ho detto a Musumeci alla presenza di mio padre in questa situazione di falsa democrazia sono disposto anche a
morire perche' per me le troppe cose che avvengono anche vicino a noi senza che
nella genta insorga la ribellione e la
rivolta sono inaccettabili.
Non sono
disposto a barattere il mio
diritto di espressione e la mia liberta'
su questioni molto
gravi che passano
nel dimenticatoio dopo pochi
giorni con la
salvaguardia della mia vita.
Per me
non ha senso una vita vissuta da
codardo e da persona che non puo' denuciare fatti ed episodi che ritiene molto
gravi per lo sviluppo della democrazia e della liberta'!
Questa sera ho detto, non
pubblicamente ma a voce alta,
e il Musumeci lo ha sentito, e per questo nutro un
po' di preoccupazione, che una persona come Petrizzi con quel
braccio di ferro sostenuto con certi ambienti della Questura, ha dimostrato quale insensibilita' possa avere una
persona che rappresenta
lo Stato a livello locale.
Una
persona che in
questa circostanza (la morte dell’ agente Polizzi) ha dimostrato questa insensibilita', come potra’ comportarsi in
altre situazioni ben
piu' gravi dove
sono in ballo
interessi economici(quali quelli esercitati
dai traffici della
droga), che condizionano
la liberta' dei cittadini?
Penso che
una persona simile possa essere disponibile
a farsi comprare e mettere a disposizione della criminalita' il potere derivante dalla carica che ricopre
gli concede.
So bene che e' grave una simile
affermazione ma cosa
si puo' pensare
di una persona che ha bisogno di fare un braccio di ferro come ha fatto
lui per rinunciare a manifestazioni esteriori quando c'e' un morto in casa e questo
morto e' un
poliziotto perito durante
lo svolgimento del suo dovere a tutela della liberta' dei cittadini, perito come tutti gli agenti di scorta morti in questi anni nel Meridione e non solo?
L'ultima considerazione che voglio fare e' che ho scritto queste cose (che mi riservo di approfondire e
argomentare meglio) perche' il comportamento di Musumeci e
di Andreani mi induce a potere nutrire paure per il mio futuro.
Il Musumeci quando ha cercato di
dire che non avevo detto quale sarebbe
stato il contenuto del cartello
ha dimostrato di volere deliberatamente mentire.
Quando una
persona vuole come lui cambiare
le carte in tavola e' una persona
innanzitutto disonesta e, nel tentativo di alterare la verita' vuole
annullare le vere e valide ragioni che motivavano la mia giusta e rabbiosa protesta.
Non potendo sostenere
stasera che era
ingiusto impedirmi di esibire il cartello con la
scritta ORLANDO OK
(che e' stato antidemocratico soprattutto perche' Cossiga avrebbe fatto il
culo ai responsabili della
Questura) ha cercato di affermare che non avevo precisato con esattezza il tipo di
messaggio, per cui non mi e' stato impedito di esprimermi ma sono stato io a non chiederlo in maniera chiara.
Questo signor Musumeci con il
suo modo di fare paternalista e' forse
piu' pericoloso e insidioso di un
Andreani piu' irruente e istintivo.
Andreani
in Questura non mi cago' neppure, questa sera ha tentato di intimidirmni con la
sua stazza e mi e' andata
bene perche' c'erano
testimoni e non ha potuto fare valere la prepotenza e la arroganza tipica della categoria di persone
come lui.
Poiche'
temo per il futuro, per non
lasciare passare in silenzio cio' che mi
potrebbe eventualmente succedere,considerati anche gli 'ottimi' rapporti che ho
col Maresciallo Berardi,
ho scritto queste poche righe.
Se
non mi succedera' nulla sono il primo ad essere felice perche' penso che
se Craxi,
Andreotti,Gava,Pomicino,Martelli ect.
ect. verranno trombati i prossimi anni saranno anni molto belli.
Dal
1969 con la strage di Piazza Fontana, di Piazza della Loggia, bomba dell'Italicus
e della Stazione di Bologna
e con tutte le stragi
di mafia e via discorrendo abbiamo subito in continuazione violenze e soprusi.
Alcune verita' cominciano oggi a venire alla luce e una persona come me
che ha sofferto molto per tutto
cio', ha tanta rabbia e risentimento e vuole vedere
i responsabili essere
chiamati a rispondere e pagare del male fatto.
La
situazione che stiamo attraversando puo' portarci a due finali diversi
e opposti : se vincera' l'arroganza e la
protervia di Craxi avremo una
involuzione autoritaria e si
arrivera' a una guerra civile;
se
figure come Craxi,Andreotti ect.
verranno chiamati a rispondere dei crimini compiuti, avremo tutti una
vita migliore sul piano della
qualita' se non sul piano ecomonico.
Poiche'
sono fiducioso che
prevarra' la seconda
ipotesi mi scoccerebbe se ora mi
dovesse succedere qualcosa;
non potrei assaporare e vivere i bei momenti
che sto aspettando da piu' di vent'anni e per i quali
ho dedicato molte
energie e impegno sacrificando, in parte la mia vita privata.
Se dovesse succedermi qualcosa
quanto ho scritto
venga fatto pervenire a :
Orlando tramite gli attivisti
della Rete
Dott. Romualdo De Leonardis ex capo squadra Mobile di Forli' ancora in servizio alla
Questura di Forli'.
Ispettore Di Molfetta Squadra Antidroga della Questura di Ravenna
responsabile provinciale del Siulp.
Agente Barbaro della Polizia giudiziaria della
Questura di Ravenna
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